Marco Bertozzi





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CALENDARIO 

2023 UNARCHIVE FOUND FOOTAGE FEST

La prima edizione del Festival dedicato al riuso creativo delle immagini d’archivio nasce in un momento storico in cui dar vita a nuove opere partendo da frammenti del passato catalizza la ricerca espressiva di cineasti e videoartisti, animatori e performer, archivisti e curatori d’arte.  In una contaminazione di linguaggi e pratiche capaci d’innestare sorprendenti forme filmiche, la rivoluzione estetico-tecnologica del found footage assume sempre più le caratteristiche di un’esperienza pervasiva e interdisciplinare, in grado di sollevare nuovi interrogativi sulla vita e sul significato delle immagini. Se un tempo si attingeva agli archivi con pratiche del riuso sostanzialmente illustrative – e, in un certo senso, “certificative” – oggi gli approcci rielaborativi passano attraverso una forte risemantizzazione dei materiali, capace di allargare i porosi confini dell’idea documentaria. Il riuso cinematografico abbraccia così spazi, sensibilità e pubblici differenti, sino a valicare l’esperienza artistica per innestare nuove consapevolezze sociali e culturali, politiche ed ecologiche. In una generale rilocazione delle immagini – con sguardi espansi, diffusi dal museo all’arte pubblica, dal web allo spazio urbano, dal concerto al ravepartyUnArchive Found Footage Fest vuole indagare e raccontare al pubblico tali orizzonti espressivi, mostrando uno scenario audiovisivo sorprendente e composito, spesso altamente performativo, nel quale le nozioni di creazione e fruizione audiovisiva sono costantemente riformulate. Ho l’onore di dirigerlo con Alina Marazzi, a Roma, dal 3 all’8 maggio 2023, organizzato dall’AAMOD, all’Accademia di Spagna, Cinema Intrastevere, Alcazar.

2021-2022 UN ANNO SABBATICO IN QUEBEC

I cambiamenti epocali degli ultimi anni hanno introdotto, anche all’interno del cinema documentario, una serie di quesiti teorici che necessitano di nuovi studi e ulteriori riflessioni sul nostro “posizionamento” nel racconto dell’altro. La crescita di sensibilità pubbliche e di attenzioni etiche relative ai soggetti da filmare – individuali o collettivi essi siano – necessita di un serrato confronto con i rischi della appropriazione culturale, con rivendicazione politico-identitarie di minoranze storiche, con i movimenti di ridefinizione dei generi che erigono il quesito “come rappresentare l’altro?” a momento imprescindibile di qualsiasi progetto, artistico o scientifico esso sia.  L’intero orizzonte cinematografico – per non estendere il campo ad altri ambiti artistici, come il sistema della Moda, della Musica, del Teatro – risulta sensibile ai cambiamenti epocali imposti dall’emergere di memorie “altre”; da tutto ciò che considerato primitivo, etnico, mitico veniva relegato al subalterno. In generale, al racconto espropriato, messo in forma da entità culturalmente esterne e storicamente dominatrici dei soggetti analizzati. I casi sono ormai tanti e non riguardano il più semplice orizzonte della ibridazione stilistica o della contaminazione culturale. Partendo da una serie di quesiti emergenti da questi temi, l’attività di ricerca si è svolta in Canada, ospite del DocLab dell’Università del Quebec di Montreal (https://labdoc.uqam.ca/), prima struttura canadese per la ricerca sulle forme del documentario contemporaneo e centro di importanti iniziative di studio. Attraverso la partecipazione a convegni e giornate di studio, incontri con teorici, documentaristi e rappresentanti di istituzioni delle arti e della cultura, visioni di film e di spettacoli teatrali, nonché letture di una serie di saggi critici, ho potuto sviluppare una serie di approfondimenti e riflessioni che vorrei presto pubblicare… (primi momenti di diffusione dei risultati della ricerca sono avvenuti con la conferenza “Alterità e cinema documentario. Realismi, paradossi, appropriazioni nella rappresentazione dell’altro”, tenuta all’interno del ciclo “Pokilia. Norma e costruzione dell’umano”, Università Ca Foscari, 13 aprile 2022; e all’interno del convegno internazionale “Vedere la storia nel mondo degli audiovisivi. Scoprire, raccogliere, archiviare – Disseminare, disarchiviare, valorizzare”, dove ero Keynote speaker con un intervento dal titolo “Agire l’archivio. Percorsi contemporanei nelle selve del riuso”, Università di Modena e Reggio Emilia, Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali, 23 settembre 2022).

2021 INAUGURAZIONE DEL FELLINI MUSEUM

Il Fellini Museum di Rimini ha aperto le sue porte nell’agosto del 2021, a 101 anni dalla nascita di Federico Fellini. Si tratta di un complesso architettonico diffuso, capace di coinvolgere tre importanti spazi urbani – Castel Sismondo, Piazza Malatesta e Palazzo del Fulgor – e inserito dal Ministero della Cultura tra i grandi progetti nazionali dei beni culturali. Concepito come un unico organismo interattivo, accoglie e promuove la vastità dell’opera felliniana, in un dialogo costante tra diverse forme artistiche. La “testa” del Fellini Museum è costituita dal Palazzo del Fulgor, sede dello storica sala riallestita nel 2017 dallo scenografo Dante Ferretti. Al primo e secondo piano del Palazzo sono esposti materiali originali – disegni di Fellini, manifesti, fotografie – e grazie a un Archivio digitale è possibile approfondire diversi aspetti relativi all’attività e alla biografia del regista. Luogo dell’apprendimento e della ricerca, ricorda le tradizionali sale di montaggio: una sorta di citazione sottolineata dalla presenza delle “moviole cittadine” – dispositivi concepiti per permettere al pubblico di elaborare, personalmente o in gruppo, frammenti filmici messi a disposizione dal Museo, come i montatori di un tempo alle prese con la pellicola in celluloide. Il corpo del Museo ha anche le “gambe”, quelle dei visitatori, invitate a seguire un sentiero sonoro che unisce il Palazzo del Fulgor a Castel Sismondo, attraverso la Piazza dei Sogni. Seguendo suggestioni acustiche ispirate a opere di Fellini ed emesse da un sistema integrato alla superficie della piazza, si arriva così all’ultima parte del Museo, quella più visionaria. Castel Sismondo, l’antica Rocca della città, è dunque la “pancia” del Fellini Museum, luogo di  magiche scoperte e immersioni emozionali. Lungo le sale dei tre piani dell’architettura rinascimentale si sviluppa un percorso di installazioni multimediali che evocano frammenti di set felliniani e tecniche di ripresa, nonché le collaborazioni più care al regista riminese e i suoi fecondi rapporti con la storia italiana del Novecento. Ambienti sensibili, pensati con piena coscienza del valore storico del Castello, per un “Museo di narrazione” che permette di celebrare la visionarietà del regista attraverso “macchine a immaginario” capaci di introdurre lo spettatore verso originali percorsi cognitivi. Dai “Confessionali delle professioni” alle “Sala delle altalene”, dalla “Sognante gigantessa” alle “Pubblicità fantastiche”, fra evocazioni della Biblioteca felliniana e Libro dei sogni… lo spett-autore attraversa un Museo che non vuole (solo) rispondere a domande ma, soprattutto, provocarle.

2020 IL PROGETTO DELLA MOSTRA ITINERANTE FELLINI 100

Nel centenario dalla nascita di Federico Fellini è allestita presso il Castel Sismondo di Rimini, fino al 13 aprile 2020, la mostra Fellini 100 – Genio Immortale. L’esposizione, che ho curato con Studio Azzurro e la museologa Anna Villari,  si propone di evocare alcuni immaginari felliniani attraverso un molteplice percorso espositivo: da un lato materiali inediti – come disegni, interviste, costumi, sceneggiature… – dall’altro sequenze di film di Fellini in relazione con coevi documenti non-fiction, tesi a una rivisitazione dei miti e degli orizzonti mediali edificati nel Novecento italiano grazie all’opera del regista. Si tratta di un cantiere aperto, un work in progress verso il futuro Museo Internazionale Federico Fellini, che aprirà a Rimini nel 2021, con sedi nello stesso Castel Sismondo, nel Cinema Fulgor e nel percorso urbano che collega i due edifici storici.

2018-2019. VISITING PROFESSOR – ECOLE DES MEDIAS – Université du Québec à Montréal

Dal primo agosto 2018 soggiorno in Canada, per un anno d’insegnamento alla Ecole des Médias della Université UQAM. A settembre giornata di presentazione nel Labdoc, con Viva Paci. Tengo quattro corsi: Histoire de l’espressione visuelle et sonore; Les enjeux du documentaire; Production de films de fin d’études; Trajectoire du Cinéma Italian. Per questo corso organizzo una rassegna alla Cinémathèque québecoise, scegliendo alcuni titoli di film italiani disponibili nei loro depositi – fra i quali “Viaggio in Italia” di Rossellini, “Banditi a Orgosolo” di De Seta, “La grande abbuffata” di Ferreri, “Caro Diario” di Moretti… – bello per gli studenti vedere i film in sala!

2018. CORSI ALL’UNIVERSITA’ IUAV DI VENEZIA

A fine febbraio comincio i corsi di “Cinema documentario e sperimentale” e il “Laboratorio di cinema documentario”. Nel Laboratorio, aiutato da Matteo Primiterra, cerchiamo di fare realizzare dei brevi film agli studenti. E’ un’esperienza in crescendo, ospitiamo personalità della cultura e amici registi e man mano che ci avviciniamo a fine corso cresce l’adrenalina. I ragazzi passano nottate al montaggio, moltiplichiamo il numero di revisioni per limare al meglio i lavori prima dell’esame e della presentazione finale a Cà Tron. E’ un momento di festa, condiviso con il Laboratorio di Arti Visive diretto da Angela Vettese, finalmente proiettiamo i film dei ragazzi …e a volte succede che questi film meritano anche dei premi. Guardate “Io c’ero”, realizzato da Lorenza Adessi, Eleonora Boraggini, Beatrice Marotta, Ilaria Pisanu, vincitore del concorso e meritevole del premio del pubblico al Parma Film Festival…

2018. CINEMA GRATTACIELO – Continuano le presentazioni del film.

9, 10 gennaio, Supercinema, Santarcangelo di Romagna; 13 gennaio, Cinema San Biagio, Cesena; 7 febbraio, Extra Doc Festival, MAXXI, Roma; 3 marzo, Film Forum, Gorizia; 6 aprile, Cinema Presente, Auditorium di Rovereto; 9 aprile, Promenades architecturales, Mantova; 18 aprile, Abitare la casa, abitare la città, Cinema Rossini, Venezia; 11 maggio, Roma 3 Film Festival, Palladium, Roma; 18 maggio, Nuovo Cinema Teatro Piceno, Facoltà di Architettura, Ascoli; 22 maggio, Accademia di Belle Arti, Bologna; 7 giugno, Cinema Massimo, Torino; 12 giugno, AAMOD, Roma; 30 giugno, Move Cine Arch, Palazzo Mora, Venezia; 2 luglio, Cinema Fulgor Rimini; 19 luglio, Estate Doc. Rassegna itinerante di film documentari, Cesenatico; 28 agosto 2018, Fuori Norma, Isola Tiberina, Roma; 21 settembre, Instituto de Arquitetos do Brasil, San Paulo; 29 settembre, Cinema Teatro Mussi, Laguna, Brasile; 27 ottobre, Milano Design Film Festival, Milano; 23 novembre, Istituto Italiano di Cultura, Parigi